RIGUARDO A.

Sabato 5 novembre ore 21,00
anche un ricordo dell’alluvione del’66

RIGUARDO A.

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A. ha uno sguardo vivo. Il genere le ha segnato la vita presto. A nove anni le suore le consigliano di tenere ben strette le labbra e la costrizione diventa la scoperta del corpo. A. è segnata subito dal corpo sociale della città dove cresce e sviluppa un senso inconsapevole dell’abitare in spazi e percorsi che comunque lasciano una traccia. Una relazione fra interno ed esterno dove riesce a cogliere vie di fuga. Sant’Orsola, l’Alluvione del’66, il Bar Manetto così come il lavoro con le schede perforate. Un destino che le porta fori come cicatrici, tracce di desideri, zone opache.

di e con Maria Caterina Frani
drammaturgia originale di Stefania Zampiga
disegno luci Enzo Fascetto Sivillo
set e costumi Qualcosa da dire
regia Maria Caterina Frani
in collaborazione con l’associazione Via San Gallo e “Qualcosa
da dire” progetto di arte partecipata per una cittadinanza attiva;
un ringraziamento alla Fondazione Teatro Metastasio di Prato
durata 50’

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

Riguardo A. con Maria Caterina Frani

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aprile, 2024