La Tempesta 2003

di William Shakespeare
musiche di Henry Purcell e John Welden
direttore Johanna Knauf
regia di Riccardo Massai
scene di Claudio Pini
costumi di Antonio Musa
disegno luci di Lucilla Baroni
coreografie di Maria Grazia Nicosia

LO SPETTACOLO

Prima italiana, l’esecuzione delle secentesche musiche di scena, songs e intermedi suonati, cantati e danzati scritti dal grande Henry Purcell e da John Welden, che integrano il capolavoro shakespeariano: nelle scene infernali, nelle danze degli spiriti, negli splendidi songs di Ariele e Miranda, nel delizioso finale che ci mostra le divinità del mare che assicurano un felice viaggio di ritorno a Prospero e compagni dopo le loro peripezie (un piccolo teatro di cartapesta ospita questo viaggio in miniatura), il fantasioso illusionismo che è proprio dell’estremo capolavoro shakespeariano acquista ulteriori seduzioni, complici anche le belle scene, costumi, maschere e luci. Le esecuzioni musicali dell’ensemble strumentale e dell’ensemble vocale, insieme ai solisti e le coreografie completano questa presentazione di un musk così raro da vedere oggi e soprattutto in Italia.

RASSEGNA STAMPA

Antella, una «Tempesta» incantevole e ben fatta

Un bella sorpresa, che apre un varco di speranza nella selva delle crisi dimostrando che quando c’è la volontà le cose si possono fare, e bene grazie alla professionalità e alla fantasia, doti che non mancano certo a Massai. (…)Se cattura la prosa di Shakespeare non meno suggestivi risultano anche gli inserti musicali, cui Purcell contribuì con un tocco di classe (…) . Incantevoli gli interventi corali soprattutto in chiusura di atto. Johanna Knauf, da anni impegnata in un meritevole quanto “umile” lavoro direttoriale, regolava con sensibilità e passione l’insieme strumentale. (…)Un apprezzamento va anche alle coreografie curate da Anna Balducci e Maria Grazia Nicosia con le eccellenti e graziose ballerine.

Il Giornale della Toscana, 29 ottobre 2003, Marcello De Angelis

Una bella «Tempesta» per il nuovo teatro dell’Antella

Felice riapertura con la Tempesta di Shakespeare che è anche un manifesto d’intenti: valorizzazione delle giovani forze e risorse del teatro e della musica di Firenze e dintorni, operazioni curate e tali comunque da andare al di là degli orizzonti municipali […] complici anche le belle scene (Claudio Pini, Massimo Marradi), costumi (Antonio Musa), maschere (Anna Lucheroni) e luci (Lucilla Baroni). […] fra i giovani attori, com’è in fondo giusto che sia nella Tempesta, i migliori ci sono sembrati la sfaccettata Ariele un po’ ribelle di Gianna Deidda e il quanto mai selvatico e “mostruoso” Calibano di Mario Cossu, ma anche i due buffi Stefano e Trinculo (Roberto Caccavo e Iacopo Braca), mentre il mago Prospero era lo stesso regista, Riccardo Massai, che ha avuto il merito di saper sbrigare assai bene – come nell’azzeccata realizzazione del temporale iniziale – il compito, tutt’altro che facile, di realizzare il più magico dei testi del Bardo in uno spazio così domestico.

Unità, 7 novembre 2003, Elisabetta Torselli

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