L’idiota: circo di voci per attore solo

06feb21:00L’idiota: circo di voci per attore soloTeatro

Dettagli Evento

Liberamente tratto da L’idiota di Fëdor Dostoevskij
una produzione Galleria Toledo in collaborazione con Archètipo
di e con Valerio Pietrovita
disegno luci e foto di scena Davide Scognamiglio
datore luci Sebastiano Cautiero
musiche e suoni Simone Ottaviano, Carla Pastore
voce Laura Popescu
elementi di scena Giuditta Papale
collaborazione ai costumi Daniela Montella, Yesey Cappelli
con il sostegno di Le Belle Bandiere e del Centro Teatrale Umbro, Manovalanza

In verità vi dico:
se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto.
(Giovanni, capitolo 12, versetto 24)

Lo spettacolo segue le vicende de L’idiota di Dostoevskij attraverso gli occhi del suo protagonista, il principe Myskin.
È lui l’idiota, un uomo arrivato da una lontana Svizzera, un altrove, quasi un aldilà oltre le nubi per salvare la bellezza nel mondo. Gli avvenimenti vengono vissuti in soggettiva dal protagonista che a sua volta dà voce anche agli altri personaggi, come fosse in un teatrino nel teatro. L’idiota, però, è anche l’attore che fa la recita del principe, che mette in scena lo spettacolo e ne incarna le vicende: l’inizio in treno, l’accoglienza in casa Epancin, l’epilessia, fino al matrimonio e la conclusione con la morte di Nastas’ja. Myskin, l’idiota, l’attore si mescolano, portano con sé solo un piccolo fagotto, una scatola dei ricordi dalla quale fuoriesce ciò che hanno vissuto. Ecco che allora si può recitare la commedia di se stessi, rivivere la propria storia ma, allo stesso tempo, squarciare la tela del romanzo per far apparire il presente in cui ci troviamo oggi. Dalla tragica fine del testo viene fuori che per il grande autore russo la bellezza non salverà il mondo, non può contrapporsi all’universo che le è attorno. Così il principe Myskin impazzisce e ritorna nel suo altrove, quell’aldilà da cui è precipitato. A noi, forse, basterebbe immaginare un’altra possibilità per quella stessa conclusione: alzare gli occhi al cielo e andare verso l’alto, tra le stelle. Prima o poi il momento in cui bisogna fare i conti col fantasma della morte arriva per tutti. Ma quando appare e cala la sua falce, cosa resta a chi ha potuto solo assisterne al passaggio? La memoria? Qualche oggetto? La sensazione di vuoto e di stupidità? Le domande si moltiplicano e si intrecciano. La riflessione finisce per coinvolgere il teatro, che fa del ricordo il suo unico afflato di vita. Perché andare in scena oggi? Ha senso farlo nelle condizioni economiche del nostro paese? È ancora un lavoro? Forse il modo migliore per affrontarle è proprio attraverso la cornice del palcoscenico.

Quando

(Venerdì) 21:00

Location

Teatro Antella

Via Montisoni, 10 Bagno a Ripoli

Prezzi

Biglietto intero € 15,00 – Riduzioni € 13,00