IL DOPPIO E LE ALI

04feb18:30IL DOPPIO E LE ALIMOSTRA FOTOGRAFICA - INAUGURAZIONE

Dettagli Evento

Fotografie
di Monica Verdiani

Tradizionalmente la fotografia è rappresentazione eternizzante di un attimo, fugacità catturata nell’obiettivo e impressa sulla pellicola attraverso un click. Il fotografo è un ‘carceriere’ che rinchiude l’istante, già trascorso nel solo tempo di concepirlo.
La potenza dell’opera di Monica è di immortalare invece la libertà di quell’istante, come in fantasiosa simbiosi con i precedenti ed i successivi, tutti insieme a restituire non solo una rappresentazione ma un’impressione, quella che un tempo si credeva privilegio esclusivo della pittura. Alle tre dimensioni della realtà intelligibile se ne aggiunge una quarta, trascendentale e misterica, che sfuma i contorni e relativizza le forme fino all’evaporazione dei corpi. Ciò che resta è l’essenza, dematerializzata ed eterea, la quale in Amare sembra sfuggire alla corporeità in una tensione verso l’Alto, divino nella sua natura ma non identificabile, che nella tradizione cristiana si sarebbe riconosciuta nell’Animula, paradigma dell’innocenza della Vergine nell’arte romanica, a secolare distanza dal più recente dogma dell’Immacolata Concezione. Le uniche forme che nelle opere di Monica restano, resistenti alla sfuggenza dei corpi umani, sono geometrie che costituiscono galileianamente il DNA del mondo, capisaldi che con l’esposizione ottica prolungata restano prepotentemente in evidenza. Pertanto le opere che ci troviamo ad ammirare all’interno di questo catalogo appaiono frutti di un lavoro di sottrazione, di riduzione, come quando uno scalpellino elimina la materia per ricercare la bellezza celata al suo interno. L’atto di visione che ci viene concesso con la fruizione e quindi con la pubblicazione della raccolta gentilmente ospitata da Chiara Guarducci, è un’Epifania ininterrotta se si ha l’umiltà di affrontare l’esperienza con rinnovato interesse e nessun pregiudizio. In tal caso le sensazioni scatenate dalla forza del bianco e nero e delle infinite gradazioni di grigio che ‘colorano’ le forme, si moltiplicano, si infrangono e rifrangono lasciandoci ogni volta catarticamente stupefatti.
Leonardo Favilli

 

 

Quando

(Sabato) 18:30

Location

Vagone della Vedova Begbick

Via Montisoni, 10 Bagno a Ripoli

Prezzi

Ingresso Libero