Il Sogno di Federico Garcia

10ott21:00Il Sogno di Federico Garcia

Dettagli Evento

Corso di Scenografia Biennio e Corso di Tetro di Figura Triennio Accademia di Belle Arti di Firenze
Prof. Marianna de Leoni
Corso di Progettazione Plastica prof. Davide Tito

La Poesia si è allontanata dalla scena in cerca di altri luoghi… scrisse il grande poeta universale Federico Garcia Lorca, eppure egli militò per un teatro universitario, La Barraca, e non smise mai di cercare e creare il teatro soprattutto per i giovani. Militante del Teatro e della Poesia, fino al martirio, ucciso dai franchisti a soli trentotto anni, nel 1937 durante la Guerra di Spagna .
Un sogno teatrale il nostro, che è la conclusione di due anni di studio, di disegni, di immaginazione di giovani studenti dei corsi di Scenografia Biennio Progettazione Plastica per la Scenografia e del Corso di Teatro di Figura del triennio, cui si è aggiunto il corso di Progettazione Plastica e nel 2019 di Trucco e maschera con parte di programma di studi.
Un lavoro della professoressa Marianna de Leoni, che dedica la propria ricerca artistica e produzione teatrale a Federico Garcia Lorca, con la sua realtà teatrale Specchi Sonori e con il compositore Claudio Rovagna, già da molti anni.
Di Marianna de Leoni è infatti il testo originale la Regia e le Musiche sono di Claudio Rovagna
Abbracciata e sostenuta la sua idea dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è solto un progetto didattico e il sogno di molti studenti…dal 2019 ad ora, che viene presentato il 10 ottobre al Teatro Antella come una “mise en forme” di spettacolo… Un progetto artistico che è stato accompagnato da Centri per lo spettacolo come il Teatro Popolare d’Arte di Lastra A Signa, il Teatro Potlach ed infine la Nuova compagnia Piccoli Principi di Firenze, l’Associazione Archetipo di Firenze, la giovane compagnia Pars Costruens di Parma ed altri artisti. L’animatrice Eva Miskovicova è ex studentessa dei corsi della prof. De Leoni e sta affermandosi come artista di Teatro di Figura
Sarà una densa festa onirico – teatrale che riunisce un bisogno di giovani artisti di poter sognare ,oltre il periodo buio che abbiamo attraversato con la pandemia.
Si ringrazia L’Accademia di Belle Arti di Firenze, il Teatro Comunale di Antella nella persona del direttore artistico Riccardo Massai, il compositore Maestro Claudio Rovagna
Il fantastico è tutt’intorno a noi nella meraviglia del mondo, ma a volte per riconoscerne il profilo abbiamo bisogno una sua rappresentazione, di un sogno teatrale.

Sinossi
Le farse per marionette di Garcia Lorca sono quella contrapposizione al pathos delle tragedie del grande autore spagnolo, dunque più fortemente esprimono la leggerezza del sogno e la dimensione infantile; ci si connette alle marionette e burattini non intesi come tecnica, ma come egli stesso faceva intendere, come anima popolare, artificio, incantesimo.
L’unione di brani (esattamente rispettati nel copione) di testi teatrali diversi di Federico Garcia Lorca ci servirà a costruire una situazione scenica: svariati attori, umani e marionettistici, si affannano a mettere in scena il proprio spettacolo, in una fusione di temi e di colori in cui presto far apparire l’indifferenza tra un testo dell’altro, in un unico meccanismo e dispositivo scenico del gioco: faranno a gara per sopravanzare, ciascuno con la sua maschera, ciascuno in questo mondo fiabesco, grottesco… l’incantesimo ( il sogno) di Garcia Lorca li conterrà tutti.

Marianna de Leoni – ottobre 2019

Note di Regia
Osservando opere teatrali della Barraca, non possiamo che scorgere una semplicità, certo dovuta al fatto che fosse un teatro itinerante, barraca appunto, e che ci si presenta in tutta la sua audace e immediata artigianalità.
Innanzi tutto chiariamo però che tale “artigianalità” e semplicità ci appare nelle immagini di repertorio non certo distante da un gusto plastico e futurista, con spesso delle inclinazioni forzate di quinte, quinte peraltro costruite con estrema cura. Forse lo spirito di Federico Garcia, che pure disponeva di scenografo nell’amico Alfonso de Leon, non era la semplificazione, ma proprio questo spirito di scenografia di legno, artigianale e con una teatralità che ci riconduce ai teatrini delle piazze e a tanta tradizione medioevale; era un teatro del fare, un teatro concreto che si inoltrava in zone impervie della Spagna a portare temi classici e costumi spesso fantastici e idilliaci, ma colorati e di spessore sempre.
Un teatro portato a chi non l’aveva mai visto, in cui forse i costumi e le maschere conservavano il barocco del Siglo de oro, mentre le scenografie si rendevano racconto di come si fa il Teatro.
Soprattutto però, non abbiamo l’obiettivo di una operazione di restituzione filologica della scena che abbia usato Lorca, per noi in ogni caso la scenografia non sarà un contenitore spaziale, ne avremo la continuità da un’idea itinerante.
La scenografia è lo spazio proprio di questa macchina sognante, in cui le figure e i colori e i folli teatranti ricompongono un mondo colorato e sognato … ma la Scena sarà l’ambiente, la Scena sarà il motivo, e con una metafora estrema: se le figure sono il meccanismo onirico, la Scena sarà la realtà.
Perché mettere in scena oggi Garcia Lorca e poi mettere in scena la sua figura e la sua anima, più che un suo proprio testo?
Per un inno di libertà e di volontà di affermazione della libertà amorosa e tragica di qualsiasi artista.
Per noi è una mise en forme, uno studio, che prelude allo spettacolo vero e proprio, ma che evidenzia con sincerità la Ricerca. Ricerca di Forme e di Senso.
Sonno presenti, ancora velatamente, tematiche care al grande poeta drammaturgo: la musica, il duende, il fantastico, il femminile … ma soprattutto egli ci lascia la grande libertà di cercare soluzioni, senza imbellettamenti e con la sincerità dei nostri mille interrogativi.

…Arte soprattutto. Arte nobilissima; e voi, cari attori, artisti soprattutto. Artisti dalla testa ai piedi, dato che per amore e per vocazione siete entrati nel mondo finto e doloroso delle scene. Artisti per professione e per amore. Dal teatro più modesto al più bello si deve scrivere la parola Arte sulle sale, sui camerini perché se no dovremo scrivere la parola commercio o qualche altra che non oso dire. E gerarchia, disciplina, e sacrificio, e amore….

Federico Garcia Lorca – Conferenza Granada 1922

Quando

(Domenica) 21:00

Location

Teatro Antella

Via Montisoni, 10 Bagno a Ripoli

Prezzi

Ingresso Libero – Con Prenotazione